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I 10 animali giganti più pericolosi visti al cinema


C’è qualcosa di clamorosamente ed evidentemente ancestrale nel mostro gigante. Trattato al pari di calamità naturali, ovvero gli interventi della natura che distruggono l’operato dell’uomo, contro i quali poco si può fare, i mostri giganti da quando sono nati hanno avuto come logica dimora la città, il posto in cui meno sono adeguati, dove più fanno danni ma anche dove più ha senso che si manifesti la ribellione mostruosa della natura. Gli animali giganti infatti sono quasi sempre la punizione per il desiderio insanabile dell’uomo di avanzare. O sono frutto di esperimenti scientifici, o di radiazioni in seguito alla guerra o di esplorazioni troppo avventurose.

Questa settimana è in sala Rampage – Furia animale, che dall’omonimo videogioco prende lo spunto per raccontare esattamente questo: di furie animali create dall’uomo, mutate ad opera di agenti inventati da una corporation avida, che invadono Chicago e dello sforzo di un uomo ben poco “normale”, cioè Dwayne “The Rock” Johnson, di fermarli quasi da solo.

Come se Godzilla potesse essere bloccato da una persona sola.

La storia del cinema degli animali giganti è però incredibilmente varia. Ci sono le creature mutate, i mostri dal profondo, gli animali di cui nessuno sa l’esistenza e quelli creati da noi, tutti imbastiscono una lotta con l’uomo che ha senso perché è impari, il grandissimo contro il piccolo. Questi sono i nostri migliori dieci.

10. Il cibo degli dei
Ratti giganti. Si trovano su un’isola al largo del Canada (cosa che un po’ fa ridere) o meglio in un libro di H.G. Wells, adattato per il cinema nel 1976 da Bert Gordon. Effetti speciali di una povertà epica mettono insieme immagini di veri animali con quelle degli attori per far sembrare i primi giganti tramite ingrandimenti, giochi di prospettiva o modellini delle case. Standard di pauperismo epici ma anche un cuore incredibile.

9. Tarantula
Titolo epico! La scienza è andata troppo oltre e gli uomini ne faranno le spese. Nei deserti americani, quelli dei test nucleari, si aggira un ragno immenso che nulla può fermare. Il cinema di serie B degli anni ‘50 nella sua espressione più pura che 70 anni dopo è stato ripreso dal cinema di serie A a budget altissimo. A suo modo un caposaldo.

8. Anaconda
Jon Voight, Jennifer Lopez e Owen Wilson a fine anni ‘90 si incontrano in questo instant classic del cinema di pura exploitation. In un viaggio una troupe televisiva entrerà in contatto con un anaconda gigante. Puro e semplice, il resto è lo sfruttamento del presupposto per gli istinti più bassi senza alcuna velleità. Che poi è il segreto della miglior serie B.

7. Lo squalo
Rientra per un pelo nella classifica. Nonostante non rispetti propriamente i canoni del genere, rimane comunque un film in cui un manipolo di uomini sfida nel suo ambiente naturale un animale di dimensioni fuori scala. Lo squalo gigantesco può fare cose che gli altri non potrebbero, come assalire un’intera imbarcazione, mangiare uomini per intero e resistere ad ogni tipo di attacco.

6. Arac Attack – Mostro a otto zampe
Altro classico moderno che riprende l’idea del ragno gigante con un impianto di effetti digitali un po’ più serio. Stavolta più che le radiazioni dell’atomica, essendo in epoca moderna, si parla di scarti chimici, animali che mangiano altri animali contaminati e quindi mutano. Ma è tutto un grande teen movie horror in realtà, prodotto dal re del catastrofico Roland Emmerich, che vanta Scarlett Johansson nella parte della protagonista le cui tette sono in pericolo.

5. Jurassic Park
Nonostante non abbia nulla del cinema di serie B quella è la provenienza di Jurassic Park. Il luogo remoto, sconosciuto, irraggiungibile ed esotico, l’esperimento scientifico che sfugge alle mani degli scienziati, e ovviamente le creature mostruose e giganti. Un manipolo di persone che non sono avventurieri devono riuscire a rimanere vivi. C’è tutto. Addirittura nel sequel gli animali giganti arriveranno anche in città.

4. Assalto alla Terra
Con un titolo italiano da fantascienza, Assalto alla Terra in effetti un po’ flirta con quel genere. È in assoluto il primo film in cui gli animali giganti sono una maniera di esorcizzare la paura atomica ed è distribuito nel 1954, lo stesso anno di Godzilla. Le formiche di proporzioni immense qui sono frutto di radiazioni e cominciano ad attaccare gli americani, i quali dispiegheranno l’esercito. Ha avuto un’influenza letteralmente incalcolabile.

3. Il mostro dei mari
Poliponi giganti. Da 20.000 leghe sotto i mari (in cui è il calamaro gigante ad attaccare il sottomarino) i mostri marini hanno i tentacoli (anche il mitologico Kraken li ha), qui però l’idea geniale è di fargli attaccare una città sul mare come San Francisco. La vera chicca tuttavia (che si capisce dai movimenti scattosi) è che stavolta non sono animali veri ripresi e ingranditi per sembrare giganti, ma il polipone è fatto da Ray Harryhausen, il mago della stop motion che diventerà poi famoso con Il Settimo Viaggio di Sinbad e Gli Argonauti.

2. Godzilla
Il più noto dei mostri orientali è un animale gigante mutato in realtà. È un rettile che le bombe atomiche hanno reso un mostro e che si rivolta, proprio come le atomiche stesse, contro il Giappone. Un paese in cui regna la cultura della vergogna, punisce se stesso due volte. Massacrato dalla sconfitta cocente delle bombe, vive la doppia punizione di essere attaccato dal risultato di quella prima esplosione.
Cinematograficamente è stato uno spartiacque, la prima vera grande creatura a venire in città per distruggere tutto, il primo film con un mostro che sventra palazzi e fa scappare le persone.

1. King Kong
L’animale gigante per antonomasia, il simbolo del cinema stesso, approdato sugli schermi 20 anni prima di Godzilla. Scovato da un cineasta e portato in città, si ribella per amore e finisce massacrato per paura dopo aver dominato il palazzo più alto di New York come fosse un albero di una giungla. Praticamente una sinossi che è una delle idee più geniali di sempre. L’idea che poi ad essere gigante sia l’animale più simile all’uomo è fenomenale, tanto quanto gli effetti speciali delle mani giganti che erano usati per rendere l’idea della dimensione.

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Fonte: WIRED.it
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